Attenzione in psicologia: definizione, tipi e attenzione residua

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Certamente! Analizziamo le domande di scienze umane.

Lingua: Italiano

Задание 1

Come si definisce l'attenzione in psicologia?

L'attenzione in psicologia può essere definita come un processo cognitivo che permette di focalizzare le risorse mentali su uno stimolo specifico, ignorando altri stimoli presenti nell'ambiente. È un meccanismo selettivo che consente di elaborare le informazioni rilevanti e di filtrare quelle irrilevanti. L'attenzione può essere volontaria (o esogena), quando è guidata da uno scopo, o involontaria (o endogena), quando è catturata da uno stimolo saliente.

Задание 2

Cos'è l'attenzione residua e perché è una facoltà "ancestrale"? Fai gli esempi citati.

L'attenzione residua si riferisce alla persistenza dell'attenzione su uno stimolo anche dopo che questo è cessato o che si è passati a un altro compito. È considerata una facoltà "ancestrale" perché in passato era fondamentale per la sopravvivenza: ad esempio, rimanere vigili anche dopo aver individuato un predatore per assicurarsi che non ritorni.

Esempi:
* Sentire il proprio nome in una conversazione affollata (effetto cocktail party).
* Continuare a pensare a un problema anche dopo aver smesso di lavorarci attivamente.

Задание 3

Qual è la differenza fra attenzione involontaria e volontaria?

  • Attenzione involontaria (o esogena): È guidata da stimoli esterni che catturano automaticamente la nostra attenzione, come un suono forte o un movimento improvviso. È un meccanismo di sopravvivenza che ci permette di reagire rapidamente a potenziali pericoli.
  • Attenzione volontaria (o endogena): È guidata da uno scopo o da un'intenzione. Richiede uno sforzo cognitivo per focalizzarsi su uno stimolo specifico e ignorare le distrazioni. Ad esempio, concentrarsi sulla lettura di un libro in un ambiente rumoroso.
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